ISTIUTO IARD – La storia

 

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ISTITUTO IARD – La storia

L’Istituto IARD, fondato a Milano nel 1961 da Franco Brambilla e a lui intitolato dal 2002, è un organismo attivo nella ricerca sociologica e nella formazione professionale ad essa collegata. Presente sul territorio nazionale con un’attenzione costante all’evoluzione di atteggiamenti e comportamenti, l’Istituto IARD ha sempre posto al centro delle proprie attività di ricerca l’osservazione dei fenomeni legati alla condizione giovanile, analizzata sia nei suoi aspetti strutturali sia sotto il profilo delle rappresentazioni sociali e dei vissuti individuali.

L’Istituto è noto per avere realizzato dal 1983, ogni quattro anni e per sei edizioni, un Rapporto sulla Condizione Giovanile Italiana, sempre pubblicato dalla casa editrice Il Mulino. Il Rapporto è stato per quasi trent’anni la principale opera di ricerca scientifica sulle giovani generazioni di italiani, cui tanti hanno fatto riferimento per conoscere il fenomeno giovanile oltre i luoghi comuni e gli stereotipi.

Numerose sono state le ricerche condotte da IARD, sia di carattere nazionale che locale, su tematiche collegate alla condizione giovanile. Tra le tante, vale la pena ricordare le tre edizioni di “Fare scuola” sulle condizioni di vita e di lavoro degli insegnanti nella scuola italiana, così come le numerose indagini sui giovani in diversi territori regionali e provinciali, il rapporto sui minori stranieri non accompagnati (per conto di ANCI), i rapporti di valutazione sugli interventi del fondo nazionale lotta alle tossicodipendenze, le ricerche sul servizio civile, sull’esperienza religiosa, sui fabbisogni culturali e formativi dei giovani insieme a numerose altre.

La storia di Istituto IARD è stata caratterizzata dal contributo di importanti sociologi italiani. Tra loro, con un ruolo speciale nella vita di IARD, c’è uno dei fondatori (1999) dell’allora Facoltà di Sociologia dell’Università di Milano-Bicocca, Antonio de Lillo, scomparso nel 2012 all’età di 71 anni. Antonio de Lillo ha diretto per diversi anni il comitato scientifico di IARD rappresentandone al meglio gli obiettivi e gli approcci metodologici, con una forte capacità di innovazione della ricerca sociale con i giovani, sempre guidata da una visione positiva delle giovani generazioni.

La storia dell’Istituto IARD ha rischiato di interrompersi nel primo decennio del nuovo secolo con l’avvio di una procedura di messa in liquidazione dell’ente a causa anche delle difficoltà che la ricerca scientifica conosce in Italia, poco valorizzata e sostenuta soprattutto se non legata a interessi economici. D’intesa con alcuni Dipartimenti di Sociologia di Università italiane (Milano-Bicocca, Trento, Pavia, LUMSA e Federico II) e con il supporto di alcuni studiosi – negli anni protagonisti delle ricerche di IARD – Rete Iter ha deciso di consentire all’Istituto IARD di continuare la propria opera. Ha provveduto quindi a rilevare il ramo d’azienda di IARD, comprendente il curriculum scientifico, il marchio commerciale e i diritti editoriali. E, soprattutto, ha riattivato un primo nucleo di un network di ricerca sulle giovani generazioni e sulle politiche giovanili.